Il fragile e lieve “effetto Jobs Act” sull’occupazione è scomparso, come prevedibile. Il tasso di disoccupazione in Italia cresce esponenzialmente mese dopo mese. In particolare i disoccupati aumentano, in novembre, più di quanto non aumentino gli occupati, evidenziando come non esista domanda aggregata sufficiente ad indurre livelli produttivi tali da assorbire la manodopera che fuoriesce dagli “inattivi” e passa tra gli “attivi”, in cerca di occupazione.
La conseguenza secondaria, ma non trascurabile, è la cristallizzazione di queste sacche di aspiranti lavoratori “semi-attivi” in un limbo che oscilla tra “inattività” e “disoccupazione”, con la progressiva fuoriuscita definitiva “de facto” dal mondo del lavoro.