È di ieri un’intervista di Affari & Finanza a Carlo Cottarelli che a breve rientrerà in Italia, dagli incarichi al FMI, per dedicarsi al nuovo Osservatorio sul settore pubblico italiano.
Cottarelli condivide l’ottimismo governativo all’insegna della “crisi ormai alle nostre spalle”, anche se mette in guardia l’economia italiana da possibili ricadute perché la ripresa è ancora fragile.
La ricetta di Cottarelli per consolidare la ripresa è:
Un aumento di salari e stipendi della classe media
perché
Il problema fondamentale [..] resta una debolezza nella domanda dei beni di consumo dovuta allo spostamento della distribuzione del reddito che indebolisce la classe media nei paesi avanzati
I redditi, di cui parla Cottarelli, sono rimasti fermi a causa di scelte politiche che hanno rafforzato le esportazioni a danno del consumo interno. Si tratta di scelte politiche sostenute dal pensiero economico mainstream, di cui Cottarelli è uno dei tanti tecnici. Al fine di rendere l’italia competitiva nelle esportazioni è stata attuata una politica di compressione dei salari che ha stabilizzato il costo del lavoro.
È proprio dal 2013 che l’andamento della nostra bilancia commerciale ha incominciato a vedere l’inversione di tendenza. Il settore estero rappresenta il motivo di leggero aumento di PIL registrato dall’Italia da qualche mese. L’altra faccia della medaglia di questo dato è la compressione dei salari e delle condizioni di vita.
Cottarelli individua nell’intervista una soluzione, l’aumento dei salari, che però può derivare esclusivamente da politiche fiscali opposte a quelle attuate del Governo e prescritte dall’Unione europea, e soprattutto opposte a quelle sostenute da lui stesso. È l’ennesimo cortocircuito dei tecnici del pensiero mainstream: consapevoli della necessità dell’aumento dei salari e della ripresa dei consumi, invocano però la riduzione della spesa pubblica. L’uomo dei tagli, che ha sintetizzato nel titolo del suo libro “Il macigno” il male dell’economia italiana, il debito pubblico, vuole la ripresa dei consumi e la contemporanea riduzione della spesa pubblica. Cortocircuiti.
Siamo sempre lì. Vogliono vedere crescere una chioma lunga e folta pensando che la soluzione sia tagliarla ogni giorno.
Già! Peccato che neppure il sig. Cottarelli ci abbia ancora spiegato chi è il creditore del debbbbbito pubblico? Mistero