Lo dice Warren Mosler, padre della Modern Money Theory, che Giovedì sera è stato ospite del Centro Balducci di Zugliano, nella conferenza intitolata “L’economia, l’Europa e la moneta unica: quali scenari?” promossa dall’Università di Udine nell’ambito della rassegna “Aperture: idee, scienza e cultura” e realizzata in collaborazione con l’Associazione Rete MMT Fvg, con il Comune di Udine e la Fondazione CRUP. Di fronte al pubblico accorso numeroso (oltre 200 persone), la serata è stata moderata dal Presidente di Rete MMT Fvg Castelletto e si è aperta con le introduzioni del Prof. Vianello, che ha accolto e presentato il Prof. Mosler consegnandogli un riconoscimento dell’Ateneo friulano, e del Prof. Pressacco del Dipartimento di economia.
Attraverso la proiezione di uno spezzone del Film documentario “Primavera Economica“, sono stati dapprima riassunti i cardini della Teoria e il lavoro svolto in Italia per lo studio e la diffusione, quindi è stata la volta del Prof. Mosler, che ha coinvolto i presenti spiegando i concetti e i meccanismi del sistema monetario, attraverso diapositive e ricorrendo ad esempi e metafore per stimolare l’attenzione e facilitare la comprensione.
Inquadrando la situazione dell’Eurozona, Mosler ha evidenziato come le misure di austerità, vere cause della crisi economica (non soluzione logica per quest’ultima), siano dei vincoli autoimposti, non legati ad una reale scarsità. I beni reali rappresentati da materie prime, ma soprattutto competenze e forza lavoro, non mancano e quindi risulta assurdo limitare la spesa e quindi la produzione, per la mancanza di “strumenti finanziari” come “la moneta”, non soggetta a vincoli di scarsità.
Tra i vari passaggi, Molser ha spiegato come
ci sono più lavori che persone per farli ma non si può lavorare perché c’è il problema di una moneta artificiale
e
vi dicono che il deficit porta via risparmio […] ma il deficit è risparmio
che
il debito è un problema solo perché UE vuole che lo sia
che
l’austerità deprime consumi interni e standard di vita […] questo serve agli esportatori
e ancora che
la BCE può garantire ogni debito di qualsiasi grandezza, qualche anno fa ha creato un trilione di euro e lo ha dato alle banche per la liquidità: non ha dovuto tassare né chiedere soldi in prestito dalla Cina.
Il pubblico ha manifestato grande interesse verso le tematiche affrontate ed ha espresso gradimento riguardo alla trattazione e all’iniziativa svolta, trattenendosi a lungo per porre domande ed ascoltare il dibattito. L’occasione di arricchimento offerta da questo evento, come spiegato dal Prof. Pressacco, si inserisce in quella
funzione di stimolo di una comunità alla riflessione, dalla quale un’istituzione come l’Università non può prescindere.
E iniziative come questa, potrebbero aprire nuove possibilità in futuro di rivedere Mosler all’Ateneo e territorio friulano, con un ruolo più centrale, come già avviene a Bergamo e a Trento.